(Chi voglia leggere il testo integrale della predicazione, lo può trovare nella colonna accanto) Gesù“non si vergogna di chiamarci fratelli”. Forse questa parola poco nota dell’epistola agli Ebrei può dare un po’ di luce all’imminente Natale di crisi 2012. Perché, nei drammi che viviamo, ci aiuta a cogliere la drammaticità e la grandezza della nascita di Cristo a cui cominciamo a guardare in questo inizio d’Avvento Sì, “Gesù non si vergogna di chiamarci suoi fratelli”., perché lo siamo davvero! E lo siamo perché lui s’è fatto nostro fratello! Noi siamo carne e sangue. Siamo così vulnerabili che a volte non riusciamo più ad andare avanti, che possiamo anche scegliere di farla finita con tutto e tutti e soprattutto con noi stessi. Il “Logos” di Dio, colui che “dal principio era con Dio e che era Dio, per mezzo del quale è stato fatto tutto”, ha voluto “farsi carne” come noi (cfr Gv 1,1- 14). Noi moriamo. L’ombra minacciosa della morte incombe sempre sulle nostre teste: è la nostra condizione. E Gesù – il Signore della vita – è venuto a morire come noi. Betlemme è l’inizio di una lotta. La più grande e la più poderosa che sia mai […]
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