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Gli antichi autori dei primi capitoli del libro della Genesi, utilizzando con grande profondità e con sovrana libertà materiali comuni a varie tradizioni dell’antico Vicino Oriente, hanno esposto in forma narrativa il frutto della loro riflessione sul mistero della vita: ogni questione relativa al potere e al significato del mondo e dell’esistenza umana è subordinata alla questione del rapporto fra Creatore e creazione.
Da qui, due asserzioni teologiche fondamentali:
a) la creazione esiste soltanto per volere del Creatore, che continua a rivolgersi a lei chiamandola a una risposta fedele e a una lieta obbedienza alla sua volontà;
b) la creazione è libera di rispondere al Creatore, e lo fa – come mostrano i testi – in un misto di obbedienza e di ostinata volontà di autonomia.
Da queste due asserzioni si originano le principali tematiche e le tensioni drammatiche di queste grandi pagine: da un lato il disegno del Creatore, fedele, sollecito e rispettoso, dall’altro la risposta discontinua della creazione , ora nel segno dell’obbedienza e ora in quello della ribellione.
Questi testi ci sono così familiari che li abbiamo ridotti a dei “luoghi comuni”. Ma non dobbiamo lasciarci sfuggire il coraggioso sforzo intellettuale e la passione di fede da cui essi scaturiscono. In particolare è significativo che qui da un lato viene superata l’antica concezione “mitologica” dell’universo che parte dal presupposto che contino solo gli dèi, e che la creazione non abbia di per sé alcun valore significativo; dall’altro lato è anche superata la visione “scientifica” della creazione, secondo cui il mondo contiene in sé i propri misteri e può essere compreso in base a se stesso, senza la necessità di ricorrere a un referente divino.
In questo modo, i sapienti di Israele si sono dimostrati dei credenti interessati a una profonda riflessione teologica, e però niente affatto oscurantisti: con “una fede che cerca di comprendere”, hanno saputo avvalersi dei migliori dati intellettuali del loro tempo e li hanno utilizzati per produrre una nuova intuizione del mondo.
In definitiva allora, questi testi si pongono e ci pongono la domanda se questo mondo caratterizzato da risposte discordi e discontinue al suo Creatore possa diventare una realtà colma di riconoscenza e di lode. Così, queste pagine dell’inizio ci rimandano all’Apocalisse che, appunto, chiude la Bibbia proprio nel segno della lode riconoscente:
“Ti ringraziamo, Signore, Dio onnipotente, che sei e che eri,
perché hai preso in mano il tuo grande potere e hai instaurato il tuo regno”.
(Apocalisse 11, 17)
IL CALENDARIO DEGLI INCONTRI
giovedì 20 febbraio 2014 : Genesi 1
La confessione di fede di Israele nell’unico Dio creatore
giovedì 27 febbraio 2014 : Genesi 2
“Non è bene che l’uomo sia solo”
giovedì 6 marzo 2014 : Genesi 3
Il mistero dell’infelicità
giovedì 13 marzo 2014 : Genesi 4
Il mistero della violenza
giovedì 20 marzo 2014 : Genesi 5-6
La corruzione del genere umano e il pentimento di Dio
giovedì 27 marzo 2014 : Genesi 7-9
Sterminio e arcobaleno
giovedì 3 aprile 2014 : Genesi 10-11
La Babele delle lingue e dei popoli
Tutti gli incontri si terranno dalle ore 18.00 alle 19.30
nei locali annessi alla Basilica di San Silvestro in P.tta San Silvestro 1