Notizia raccolta da “Riforma online” /
Dialogo cristiano-islamico: «Non c’è futuro senza fratellanza e solidarietà» /
Il 27 ottobre si tiene la XVIII Giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico, iniziativa che vede insieme cristiani e musulmani in diverse città d’Italia per riflettere su temi di attualità e sul dialogo
«Non c’è futuro senza fratellanza e solidarietà» è il titolo della XVIII Giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico, che verrà celebrata in tutta Italia il 27 ottobre.
Alla Giornata aderiscono anche le chiese protestanti. Nata dall’idea di un gruppo di intellettuali, religiosi e professori universitari nel 2001, all’indomani della tragedia delle Torri gemelle, ogni anno la Giornata produce un appello al dialogo con l’islam per una società pluralista, accogliente, rispettosa dei diritti umani e dei valori democratici e condivisi della pace, della giustizia e della convivenza civile.
L’appello per la diciottesima Giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico (disponibile, cliccando in questo articolo su Riforma online) in italiano, arabo, inglese e francese, è stato redatto da un Comitato promotore nazionale, che invita a dare la propria adesione al testo.
«L’umanità sembra avvitata in una spirale di guerra senza fine. Vengono accantonati e disprezzati gli appelli alla pace e alla fratellanza umana che pure sono venuti da importanti consessi religiosi internazionali e da singoli leader spirituali delle principali religioni mondiali» si legge nell’appello, che si ispira al Vangelo e al Corano.
I firmatari denunciano la criminalizzazione della solidarietà, la guerra ai profughi e il razzismo sempre più violento e aggressivo: «La nostra Costituzione e la Dichiarazione universale dei diritti umani sono sempre più spesso calpestate dalle esigenze della propaganda e del consenso in un clima di campagna elettorale perenne – e conclude -. Viviamo una fase cruciale. Occorre, superando contrapposizioni sterili, non cadere nell’esasperazione e nell’ansia promuovendo con continuità e coerenza azioni anche minime ma condivisibili, che rafforzino il dialogo fra le religioni e l’unità degli uomini e delle donne di volontà buona».